Libero di scegliere, libero di consigliare: la mia nuova vita da consulente finanziario
Data pubblicazione: 03 luglio 2025
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Perché ho scelto di diventare un consulente finanziario libero professionista
Lavoro nel mondo bancario dal 2005. Ho iniziato dal basso, come tanti: sportello, operazioni di cassa, assistenza alla clientela.
Poi, passo dopo passo, ho avuto l’opportunità di crescere fino a diventare “addetto titoli” e infine consulente finanziario.
Un percorso che mi ha dato tanto. Mi ha insegnato la tecnica bancaria, la precisione, il valore del rapporto umano e la responsabilità verso i risparmi delle persone. Eppure, a un certo punto, ho sentito che qualcosa dentro di me stava cambiando. Cresceva il desiderio di fare questo lavoro in un modo diverso. Più libero. Più trasparente. Più vicino alle persone.
Così, nel 2024, ho scelto di intraprendere la strada della consulenza finanziaria da libero professionista.
E' stata una decisione importante, maturata nel tempo e dettata da quattro motivazioni principali:
1. Libertà professionale
Essere un consulente finanziario non dipendente significa poter crescere come professionista, svincolandomi da ogni vincolo gerarchico. Non ho più un “capo” a cui rispondere, ma solo una responsabilità: quella verso i miei clienti.
Questo mi permette di evolvermi continuamente, di formarmi secondo i miei ritmi, di costruire un modello di consulenza che rispecchi davvero i miei valori.
2. Trasparenza totale verso il cliente
Oggi posso proporre qualunque strumento finanziario, senza alcun vincolo o preferenza dettata da logiche aziendali.
Questo rende la mia consulenza più trasparente, più credibile e soprattutto più personalizzata.
Il cliente – con le sue esigenze e i suoi obiettivi – è e resta il vero punto di riferimento del mio lavoro.
3. Nessuna pressione commerciale
Chi ha lavorato in banca sa bene cosa significa chiudere il mese “in target”. Quando i numeri diventano l’unica priorità, il rischio è
perdere di vista il reale valore della consulenza e, di conseguenza, gli interessi e gli obiettivi del cliente.
Oggi, da libero professionista, lavoro secondo logiche completamente diverse: non esistono budget imposti, esiste solo il tempo e la cura da dedicare alle persone.
4. Una consulenza libera da logiche di bilancio
Spesso in banca si tende a privilegiare ciò che conviene all’istituto, non sempre ciò che è meglio per il cliente.
Mi spiego: il consulente purtroppo lavora con un catalogo prodotti molto limitato e si è costretti a fare consulenza con un numero ridotto di opzioni, sentendosi – troppo spesso – più un “venditore” che un vero professionista.
Io ho scelto di uscire da queste logiche. Oggi mi sento finalmente libero di esercitare una consulenza autentica, fondata sull’ascolto, sulla pianificazione e sul reale benessere finanziario delle persone.
Una scelta di coerenza, non di critica
Ci tengo a precisarlo: questa non è una critica verso i colleghi che svolgono ancora oggi il lavoro da dipendenti.
Anzi, conosco e stimo tanti professionisti seri e preparati all’interno del sistema bancario tradizionale.
La mia è stata una scelta personale, coerente con il modo in cui voglio vivere questa professione che, secondo me, è la più bella del mondo.
Oggi, a distanza di un anno esatto, come consulente finanziario Fineco mi sento finalmente libero di offrire il meglio di me, ogni
giorno, con trasparenza, serietà e dedizione perché non rappresento solo una banca, ma, soprattutto, rappresento le persone.
E questo fa tutta la differenza del mondo.
Bisogno di una consulenza?
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